Viviamo in una dimensione sociale in cui il pensiero guida è la produzione perenne e continua di materiali, contenuti e abilità. In tutti gli aspetti della vita, educazione compresa. Così una fetta sostanziale di preoccupazione dei professionisti della cura, in modo specifico alla prima infanzia, riguarda il dare forma ad un prodotto concreto che in qualche modo possa testimoniare i numerosi apprendimenti dei bambini. Così da legittimare in qualche forma il proprio lavoro nei confronti delle famiglie.
Una lettera per te caro Babbo Natale
Caro Babbo Natale,
chi ti scrive qui è una professionista di educazione della prima infanzia, e proprio per questo vorrei credere anche io un po’ nella tua magia e scriverti delle richieste inusuali. Sperando che tu riesca tra giochi e pastelli colorati, ad impacchettare anche solo un pizzico di tutto questo.
Un 2020 tutto da leggere
Per il mondo dei lettori, ci sono letture che lasciano un’impronta particolare nella nostra memoria per numerose ragioni. Soprattutto in un anno così assurdo in cui cuore e mente erano occupati su altri fronti, e le capacità di concentrarsi era precaria. Qui ho voluto stilare la mia lista dei libri preferiti del 2020, capaci di una nota particolare.
Dalla parte dell’educazione – il testo
Nel grande mare dei dibattiti online, finalmente l’educazione sembra esser tornata al centro dei dibattiti della comunità. Durante una pandemia mondiale, i pensieri si sono concentrati sulle disuguaglianze e sui tentativi di costruire un modo nuovo di fare didattica in un campo che prevede guardarsi negli occhi, come elemento primario dell’apprendimento. Le parole sono state numerose ed essenziali, come gli orizzonti che si sono aperti. Ho raccolto in una autopubblicazione le mie riflessioni partendo dalla situazione che l’emergenza sanitaria ha evidenziato per porre l’accento su dinamiche educative preziose e delicate per ampliare una cornice di pensiero fondata sulla cura autentica.
Il diritto alla scuola, questo sconosciuto
Viviamo in una società fluida, nettamente adultocentrica, incapace di mettere al centro i bisogni, ma soprattutto i diritti di tutti i minori.
Una bibliografia per l’anno scolastico
La ripartenza dei servizi educativi e scolastici comporta una serie di competenze raffinate peculiari per questo periodo. Non solo per gli ambientamenti al nido, ma proprio come bussola orientativa del nostro pensiero educativo, per coltivare la nostra filosofia della cura con la formazione perenne. Da qui, parte la descrizione di questi testi che reputo essenziali per mettere buone radici per un terreno fertile.
Rientro a scuola, un decalogo per mettere al centro l’educazione
In educazione, non ci sono delle pozioni magiche ma solo una tonnellata di ricerca, curiosità e competenze come abilità capaci di interagire e creare una professionalità educante degna del suo ruolo. Questo decalogo non delinea delle regole, ma solo dei buoni punti di partenza da dove far partire il nostro processo verso un’educazione più responsabile del compito a cui è chiamata a rispondere.
Giochi da femmine, da maschi e…da tutti e due
Mo sapeva che a Caterina, Cecilia e Maria, quando avessero messo piede su Deneb, nessuno avrebbe chiesto di compilare un modulo sbarrando la F. e non la M. per relegarle di conseguenza in uno scompartimento di seconda categoria.” Extraterrestre alla pari, Bianca Pitzorno
Nel testo “La cultura dell’educazione” Bruner racconta di i bambini entrano a far parte della cultura attraverso numerosi strumenti, tra cui il gioco che diventa un elemento fortemente caratterizzante. All’interno si tramandano tradizioni, credenze e soprattutto le regole insite nella società.
I riti di passaggio ai tempi del Coronavirus
Tra le tante preoccupazioni che il Coronavirus ha portato in queste settimane, alcune risiedono nella perdita dei riti di passaggio tra i diversi servizi educativi e scolastici.
Libri da leggere in quarantena che valgono come carezze
In queste settimane paradossali, ci aggrappiamo a qualcosa o qualcuno che consideriamo come alleato. Scelte davvero personali, perché in questa grande fatica è giusto che ognuno scelga il modo che ritiene più opportuno per sopravvivere. Per quanto mi riguarda, i libri sono sempre i miei migliori amici. Non sono racconti legati in qualche modo al senso di solitudine, ma delle vere e proprie coccole che possono fare da congiunzione con alcuni stati d’animo.